A quasi un mese dall’aggressione omofoba avvenuta al Qube di Roma, ai danni di un ragazzo, picchiato violentemente durante una nota serata gay, “Muccassassina”, nessuno è ancora stato fermato. Angelo G. Leggieri, questo il nome della vittima, ha riportato traumi e fratture e, dopo essere stato medicato, ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine, chiedendo anche aiuto sui social network. 

Ha dichiarato: “ll fatto è accaduto al Qube il 18-2-2015, alle ore 3.30 circa, durante la serata di Muccassassina del martedi grasso, nella sala House, ultimo piano, dalla parte della scalinata che conduce all’entrata del locale, davanti al bar…Sono un performer di musical theatre e lavoro per varie organizzazioni gay e glbt da anni. Ero vestito da mago quella sera, con un costume molto appariscente, cucitomi per l’occasione da una mia amica costumista di grande valore, un’opera d’arte. Parecchia gente mi fermava per fare foto con me o farmi complimenti di vario genere ed ero in giro con una mia amica vestita da pirata. Delle ragazze mi hanno chiesto di fare una foto con loro. Mentre stavamo per fare la foto, un ragazzo, che non avevo mai visto prima, mi ha rubato la bacchetta che faceva parte del costume. Mi sono girato per riprendermela senza agitarmi per la cosa. Mi sono rimesso in posa e quel ragazzo mi ha strappato la bacchetta dalle mani ancora una volta, mi sono girato di nuovo per prenderla e un altro ragazzo dello stesso gruppetto mi ha tolto gli occhiali che portavo e quindi mi sono girato verso di lui. In quel momento, il primo mi ha spaccato la bacchetta in testa, rompendola e facendomi male. Mi sono girato di nuovo verso di lui e mi sono ripreso la bacchetta… A quel punto, questo ragazzo ha cominciato a mettermi le mani addosso e mi sono difeso allontanandolo con una spinta, un altro ragazzo che non conoscevo è intervenuto dandomi un pugno…” Se pensate che chi lo ha aggredito fosse soltanto invidioso del suo costume di carnevale siete fuori strada. Angelo racconta che un intero gruppo si è avventato su di lui al grido di “frocio di merda!” Le fotografie e i reperti del Pronto Soccorso dimostrano la sua versione: trauma cranico e facciale, frattura delle ossa del naso, una costola rotta, ecchimosi in tutto il corpo. Anche l’amica che era con lui ha subito strattonamenti e insulti. Secondo quanto riferito da Angelo, nessuno, la sera del pestaggio, ha chiamato le forze dell’ordine per intervenire sul posto. Chiunque abbia assistito all’episodio di violenza e possa fornire elementi utili alle indagini, è infine invitato a contattare le forze dell’ordine. “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti” diceva Martin Luther King. (M.I.)

 

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