Processo Eternit bis: a Casale ogni giorno un morto per amianto. Per l’avvocato del magnate svizzero “si violano i diritti umani dell’imputato”

 

 

A Torino è partito il processo “Eternit bis” contro Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero degli stabilimenti Eternit, accusato di omicidio volontario di 258 persone, le quali abitavano accanto agli stabilimenti italiani Eternit e sono decedute per amianto, come accertato da più certificati medici. Il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, ha annunciato con fermezza che il suo comune -insieme ad altri tre limitrofi- si costituirà parte civile: “A Casale c’è ancora un morto giovane alla settimana, per amianto. Ora speriamo emerga la verità, la nostra gente chiede giustizia!”  Hanno domandato di costituirsi parte civile anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil e le associazioni Afeva, Aiea, Ona. Gli avvocati dell’imputato hanno invece dichiarato: “Il nuovo processo contro Stephan Schmidheiny viola i suoi diritti umani! Basta con la caccia alle streghe.” Resta il fatto che i morti per amianto in Italia ci sono. Non li hanno uccisi certo le streghe ma chi ha delle responsabilità -presumibilmente anche più d’una persona- va individuato e punito secondo giustizia. (M.I.)

 

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