La legge prevede che siano obbligatorie e gratuite, per i minori da zero a sedici anni, le seguenti 12 vaccinazioni:

anti-poliomielitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella. Possono essere esonerati dalla vaccinazione: i minori che abbiano contratto già la malattia in modo naturale -e sono pertanto immuni- e i bambini e ragazzi con condizioni di salute particolarmente cagionevole, se documentata dal medico di base o da un pediatra, anche privato.  Secondo l’articolo 2 della legge attualmente in vigore, “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, ai sensi dell’articolo 1 del decreto 15 dicembre 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 6 dell’8 gennaio 1991, ovvero dagli esiti dell’analisi sierologica, esonera dall’obbligo della relativa vaccinazione.” Secondo l’articolo 3, “le vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.”

Reazioni dei genitori e sanzioni per chi non vaccina

Le reazioni delle famiglie, alla legge di prevenzione vaccinale, sono eterogenee e controverse. Mentre molti genitori sono felici di avere la possibilità di vaccinare gratuitamente i propri figli -dato che in altri Paesi le vaccinazioni sono a pagamento-, altrettanti ritengono, invece, che si dovrebbe trattare di una scelta personale e privata, non imposta dallo Stato. A quest’ultimo gruppo appartengono i membri del movimento “No vax”. Chi non vaccina i figli rischia una multa da 500 a 7.500 euro. Secondo l’articolo 4 della legge, l’autorità sanitaria ha non soltanto il dovere d’informare la Procura della Repubblica in caso d’inadempimento degli obblighi di vaccinazione da parte dei genitori, ma ha il diritto d’intervenire, anche con vaccinazioni forzate, in caso d’ urgenza “ai sensi dell’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e successive modificazioni.” (M.I.)

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