Il Roma Pride 2018 si è svolto da piazza della Repubblica, a Piazzale della Madonna di Loreto, lungo il suo solito percorso, ma con una partecipazione ancora maggiore, rispetto agli anni passati. In testa il carro “Brigata Arcobaleno”, con a bordo, oltre agli attivisti, la partigiana ultranovantenne Tina Costa, che ha sostenuto la causa LGBT, insieme a una delegazione ANPI, l’associazione nazionale partigiani Italiani. A seguire, decine di colorati carri delle diverse associazioni LGBT; una delegazione dei Vigili del Fuoco; vari gruppi religiosi simpatizzanti; i sindacati; associazioni ecologiste quali Greenpeace; i locali e i centri sociali; gruppi musicali. Oltre 500.000 persone, secondo le stime dell’Organizzazione Onda Pride. Diversi i cartelli e gli slogan indirizzati al Ministro della Famiglia leghista, Fontana, il quale aveva dichiarato alla stampa:“Le famiglie arcobaleno non esistono”. Pare che negarne l’esistenza abbia sortito l’effetto opposto. A dire il vero, ci è sembrato il Roma Pride in assoluto più affollato dal 2000 ad oggi. Tra le rivendicazioni, il diritto di gay, lesbiche, bisex, transessuali, a non essere discriminati, e una riforma del diritto di famiglia. Tra i diritti civili rivendicati, il matrimonio egualitario -attualmente esistono le unioni civili ma non la possibilità per i gay e le lesbiche di sposarsi- e il riconoscimento della genitorialità omosessuale. (M.I.)

 

 

 

 

 

 

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