Il 5 Maggio si celebra la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la pedopornografia ma i reati di abuso su minore, in Italia, sembrano essere all’ordine del giorno, con punizioni davvero blande per i pedofili. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dichiarato: “È la cronaca più dura di queste ore, purtroppo, a testimoniare il significato per nulla rituale della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.  Non esiste un fenomeno più ignobile ed inaccettabile di quello della violenza contro i bambini. Abusare di un bambino significa colpire a tradimento il suo mondo, comprometterne la crescita, spezzare forse per sempre il filo della sua esistenza. La legislazione italiana in materia di contrasto alla pedofilia e allo sfruttamento sessuale dei minori ha raggiunto da qualche anno un livello avanzato di tutela. Tuttavia le leggi non bastano, da sole, a proteggere i bambini. La circostanza poi che abusi e violenze siano spesso consumati in famiglia dimostra come le norme, per essere realmente efficaci, debbano vivere attraverso l’impegno di ciascuno di noi.Un impegno che parte innanzitutto dalla considerazione che i giovanissimi sono portatori di specifici diritti fondamentali – come ci insegna la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia – ed in particolare del diritto di essere ascoltati, vincendo il timore di essere non protetti. Inoltre, si conferma la necessità – visto che la pedofilia si serve oggi soprattutto dei social network e del cosiddetto web profondo – di creare una solida competenza digitale nei giovani e nei giovanissimi, così da permettere loro di schivare le zone oscure e pericolose presenti in rete. Anche a questo fine la Dichiarazione dei diritti in Internet varata nel luglio scorso dalla Camera dei deputati impegna le istituzioni pubbliche a promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete.”

Naturalmente è importante la prevenzione e su questa pone l’accento Telefono Azzurro: “Prevenire significa favorire e potenziare tutte quelle condizioni individuali, familiari e sociali che proteggono un bambino da abusi sessuali, ostacolando il verificarsi di episodi che possono provocare traumi”. Sarebbe opportuno anche garantire certezza e congruità della pena, in modo tale da evitare che i pedofili tornino continuamente a commettere gli stessi reati -è cronaca di oggi: a Roma un mostro ha violentato due bimbe, dopo essere uscito di prigione, avendo scontato una pena di soli sette anni di reclusione-.  (M.I.)

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